Ho sempre pensato che Bassano del Grappa rappresenti un esempio perfetto di luogo ideale in cui vivere. Consiglio a tutti di andare a visitarla e non solo per degustare dell’ottima grappa!
Succede ogni anno in un giorno imprecisato: giornali e TG pubblicano la classifica delle città più vivibili. Come tutti gli elenchi di questo tipo, è chiaro che il punteggio assegnato dipende dai parametri di riferimento prescelti. E quindi è quasi impossibile decretare un vincitore assoluto. Tanto per fare un esempio: per Il Sole 24 Ore, nel 2019, la regina era Milano, mentre per l’università La Sapienza di Roma la palma spettava a Trento con il capoluogo lombardo solo al 29° posto.
Ora, io non vorrei proprio cimentarmi con una hit-parade. Semplicemente vorrei spiegarvi perché, secondo me, a Bassano del Grappa si sta proprio bene. E ve lo dico già: se non ci siete ancora stati, aggiungete questa meta alla vostra lista dei desideri. E’ difficile rimanere delusi da un luogo tanto speciale. Se però proprio non volete fidarvi a scatola chiusa, provo a darvi qualche motivo di interesse.
Innanzitutto, Bassano del Grappa è ricca di storia e ce ne si accorge già da lontano. Arrivando, infatti, è impossibile non scorgere il profilo austero del Monte Grappa, protagonista tanto della Prima quanto della Seconda Guerra Mondiale. Ma, in centro città, le tracce di un’ascendenza ben più antica si trovano facilmente: un castello medievale, leoni di San Marco disseminati qua e là, palazzi dalle preziose facciate affrescate, sontuose ville testimoni dei fasti della Serenissima. E poi lui: il Ponte degli Alpini, capolavoro ingegneristico di Andrea Palladio, che da solo basterebbe per giustificare la visita.
La vista sulle Prealpi venete e sul Brenta è, in più punti, notevole. Potrebbe sembrare un elemento di poco conto, ma non lo è davvero. Ovunque ci si trovi, a Bassano l’orizzonte è ampio e intimo al contempo. Ci si sente protetti ma non oppressi e, costantemente, si prova il desiderio di andare oltre, di trovare un nuovo dettaglio e di vedere che cosa c’è ancora da scoprire. Ho soggiornato diverse volte in città (e anche per periodo relativamente lunghi) e non mi sono mai annoiata perché ogni volta avevo qualcosa di nuovo da fare e da vedere. Si avverte un’energia particolare passeggiando da queste parti e, con essa, il desiderio profondo di ammirare, farsi sorprendere e vivere con tutti cinque i sensi.
Se poi amate l’arte, eccovi accontentati: nel centro storico si trova il Museo Civico, che raccoglie un buon numero di opere di Jacopo da Ponte, attivo nel Cinquecento, che tanto amò la sua patria da lasciarla di rado. Non a caso, il pittore è universalmente noto col soprannome Il Bassano. Senza dimenticare che il museo custodisce anche alcune opere di Antonio Canova, Palma il Giovane, Tiepolo e Artemisia Gentileschi. E poi c’è la bellissima collezione di ceramiche di Palazzo Sturm (dalla cui terrazza si gode la più bella vista sul fiume e sul ponte).
E a proposito di ceramiche: Bassano del Grappa è il paradiso per gli amanti delle compere e dei bei negozi. Convincere la Guida Curiosa a fare shopping è impresa titanica: di solito mi annoio e basta. Ma qui no. Ogni volta trovo qualcosa (scarpe e capi d’abbigliamento inclusi) senza cui non potrei più vivere. Da non perdere, oltre ai variopinti negozi di ceramica, sono Tassotti per la carta di qualità, la storica libreria Palazzo Roberti (chicca da intenditori) e, ovviamente, Poli e Nardini.
Per la grappa ho un solo consiglio: visitate Poli e visitate Nardini. Assaggiate l’una e l’altra. Fatevi raccontare la storia, notate la passione e, soprattutto, prendetevi il tempo di guardarvi attorno (e di degustare). Scoprirete un mondo. Ci sono gesti, consuetudini, sguardi. Si vede lo scorrere di una tradizione che si rinnova, si apprezza l’attaccamento alle origini, sembra quasi di individuare una specie di DNA cittadino. Non è una questione di alcol, è semplicemente amore.
Però, in fondo, quel che più amo di Bassano del Grappa è un’altra cosa ancora. Passeggiando per le vie del centro, si incontra un sacco di gente del posto rilassata e tranquilla. Al mattino c’è il tempo per il caffè così come nel tardo pomeriggio c’è quello per l’aperitivo. Il tutto condito da chiacchiere e saluti ad amici e conoscenti. Lo stesso a cena, in uno degli innumerevoli ristoranti (fra l’altro quasi tutti molto buoni e con specialità gastronomiche notevoli). E’ come ammirare una grande famiglia che si incontra. C’è agio, serenità. E, più ancora, c’è il giusto mezzo fra lavorare e godersi la vita. Perché a Bassano il tenore di vita è alto, e questo è chiaro indizio di una società operosa ed impegnata. Ma questo non significa dimenticarsi la cosa più importante, cioè vivere. Possibilmente bene.