Siccome per questa settimana sono previste delle nevicate e a me la neve fa venire in mente la montagna, I Prossimi Viaggi raccontano oggi del Passo del Sempione e della bella Stockalperweg.
E’ da un po’ di tempo che non passo di là, ma tutte le volte che, in passato, ho avuto il piacere di transitare per il Passo del Sempione, mi si è allargato il cuore. D’altra parte, già il suo nome suggerisce la sua peculiarità: Sempione viene infatti dal latino Summo Plano. E, dopo essersi inerpicati per un bel tratto, all’improvviso si apre la meraviglia. La zona del passo è infatti una sorta di falso piano verdissimo, fiancheggiato da vette eleganti, dove letteralmente si tocca il cielo con un dito.
In realtà il Passo del Sempione non è una via di comunicazione particolarmente antica. Fino all’epoca medievale gli venivano preferiti itinerari alternativi e meno impervi. La vera rivoluzione arrivò grazie al mercante vallesano Caspar von Stockalper, che fece costruire di tasca propria una strada al fine inaugurare un redditizio commercio di sale. Alla sua morte, la via fu più o meno dimenticata sino all’arrivo di Napoleone Bonaparte, che, intuendo la potenzialità logistica del valico, impiegò ingenti risorse per far progettare e costruire una strada modernissima. Talmente moderna che parte del tracciato attuale ricalca quello di inizio Ottocento.
Questo con buona pace della via di Stockalper, che, invece, non è stata toccata e che è diventata un bellissimo percorso escursionistico. Mi piace talmente tanto da aver deciso di inserirla nella lista delle mete da non perdere non appena avremo riconquistato un certo grado di mobilità.
E se volete ascoltare la mia suadente voce che racconta tutto ciò, voilà la registrazione della puntata:
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