La biblioteca municipale di Rovaniemi, in Lapponia, è un autentico paradiso per chiunque ami i libri e l’architettura. La firma di Alvar Aalto è inconfondibile e, con buona pace di Santa Klaus, nella mia mente il nome della cittadina è associato indelebilmente a questa meraviglia.
Che Rovaniemi sia la patria di Babbo Natale è cosa nota. Meno celebre è, invece, il fatto che la città, praticamente rasa al suolo dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, fu ricostruita secondo i progetti di colui che è ritenuto il più importante architetto finlandese, Alvar Aalto. Tutto ciò per dire che, se dovesse venirvi in mente di spingervi fin lassù, dopo aver incontrato Santa Klaus, visitato la fattoria delle renne, fatto un giro in motoslitta e ammirato la notte boreale, potreste ricordarvi anche di Aalto e fare una passeggiata in centro.
Primo consiglio: procuratevi una mappa. Perdersi a Rovaniemi è difficile, ma la cartina potrebbe servire non solo ad individuare i monumenti più importanti, che non sono poi molti, ma a capire che il buon architetto finlandese di fantasia doveva averne parecchia, visto che la città ha la forma delle corna di una renna. O almeno: questa doveva essere l’idea perché oggi non è così facile accorgersene.
Più facile è apprezzare almeno una delle sue creazioni e questo è il secondo consiglio: soprattutto se il tempo non è clemente, andate a fare una visita alla locale Biblioteca. Da fuori è forse poco evocativa, ma l’interno è una meraviglia. Quasi tutte le biblioteche sono belle, è vero. Ma qui ci sono ancora i tavoli, le lampade e gli scaffali disegnati da Aalto e dunque si riesce non solo e non tanto a vedere una sua creazione, ma si ha l’opportunità di viverla.
La sensazione di agio è quella che ha accompagnato la mia visita: tutto è al suo posto, ma senza la distanza che spesso si prova di fronte ad un’opera d’arte. Le poltrone invitano a sedersi e gli scaffali ad essere consultati. Le lampade, nella loro essenzialità, emanano una luce calda e rassicurante. I tavoli di lettura, dalla composizione modulare, offrono il giusto spazio senza essere ingombranti. E la sala di consultazione, ribassata rispetto alla zona destinata ai libri, è, al tempo stesso, il fulcro dell’edificio e la zona appartata; una sorta di palcoscenico alla rovescia, dove si è al centro, ma al tempo stesso si viene proiettati in una dimensione silenziosa e tranquilla.
Quasi commovente è un salottino dedicato a quanti desiderano sferruzzare, anche solo per qualche minuto: lana e ferri da maglia sono già lì, basta solo applicarsi un po’. E il lavoro a maglia è poi destinato a opere caritatevoli. Non credo che questa sia un’intuizione di Alvar Aalto, ma mi è piaciuta molto l’idea che la Biblioteca sia anche un luogo dove stare, dove passare del tempo circondati dal bello. Anche il fatto che i visitatori siano ammessi senza nessun problema o modulo da compilare accresce la bellezza di questo edificio, una sorta di casa di tutti e per tutti. E tanto è intensa l’esperienza della visita che, uscendo, non si può far a meno di voltarsi e riconoscere che anche l’esterno ha un suo perché.
Ecco, se penso a Rovaniemi penso a una biblioteca. E Babbo Natale mi perdonerà.
2 commenti
Anch’io l’ho adorata, e Alvar Aalto è il mio architetto del cuore, nessuna archistar attuale potrà mai superarlo 😉
Pienamente d’accordo.