Les incontournables: una passeggiata ai giardini del Lussemburgo
Stavo facendo ordine nella libreria e ho ritrovato l’agenda su cui, negli anni, ho tenuto traccia dei miei soggiorni parigini e mi sono resa conto di una cosa: i giardini del Lussemburgo non mancano mai. Che sia per una pausa pranzo all’aria aperta, per un attacco di golosità che solo un Mont-Blanc di Angelina può placare o semplicemente per osservare il mondo che mi scorre intorno, trovo sempre un po’ di tempo da dedicare al Luco.
Cominciamo dalla storia
Non lo avete mai sentito chiamare così? I parigini, amanti di abbreviazioni e soprannomi, usano questo diminutivo, ispirato alle radici gallo-romane di Parigi. Secondo gli storici, è l’abbreviazione di Lucotitius, l’antico nome del sobborgo di Lutetia (la Parigi romana) dove si trova il giardino. L’altra possibile etimologia è il gallico Lucotetia, che significa palude. Nei secoli, i terreni intorno alla Senna sono stati bonificati ma il ricordo delle condizioni originarie non si è perso: pensate anche al Marais che si chiama così proprio perché era una palude poi trasformata in orto.
Un giardino per tutti
Ma torniamo al nostro giardino: perché lo amo così tanto?
Perché è uno di quei posti in cui potete osservare davvero come si vive in questa città. In ogni stagione (anche con il gelo invernale), questo parco è vivo e popolato in tutte le ore del giorno. Ci potete incontrare gli studenti della Sorbona che vengono qui a studiare o a mangiare un panino, oppure gli anziani del quartiere che si ritrovano per chiacchierare o giocare alla pétanque. Ci sono poi i volenterosi che fanno jogging. Da soli o in compagnia. Se volete, potete chiedere anche di unirvi a una lezione di yoga o di ginnastica all’aria aperta. Io osservo sempre ammirata i parigini che, in pausa pranzo, arrivano vestiti da ufficio e si ‘cambiano’ per correre o fare una partita a tennis (l’abilità di passare dai tacchi a spillo alle scarpe da tennis di alcune parigine, mi affascina ogni volta… e mi fa pure una discreta invidia!).
Tranquilli, anche se non siete degli sportivi appassionati, questo posto fa per voi. Una delle caratteristiche dei principali parchi parigini è quella di offrire panchine, sdraio e seggiole dove potete sedervi a prendere il sole, leggere un libro. L’unica cosa che dovete fare è scegliere l’angolo del parco che più vi piace. Per i più romantici, c’è la la Fontaine Médicis, una vera meraviglia del 1630. Commissionata dalla regina Maria de’ Medici, la fontana oggi è un’oasi di frescura in estate e un luogo estremamente romantico in tutte le stagioni.
Le barchette a vela
E se invece avete bambini? Beh, c’è l’imbarazzo della scelta: giochi, una delle giostre più antiche della città, il teatro delle marionette…ma soprattutto le barchette a vela della fontana centrale! Scommetto che non lo avreste mai pensato ma qui, quando il tempo lo consente, si può anche noleggiare una barca a vela. È una vecchia tradizione: da più di un secolo i bambini parigini (e non solo loro) si divertono a varare questi piccoli velieri di legno. Il vento, la corrente della fontana e un bastone di legno sono tutto quello che serve per la regata.
6 euro per 30 minuti: la scorsa estate ho ceduto alla tentazione di provare. Ma si intenda, l’ho fatto solo per potervelo raccontare! Lo confesso, mi sono divertita un mondo. Forse perché sono una bambina troppo cresciuta. Un consiglio: se volete fare questa esperienza con i bambini, aiutateli a varare la barca e ad estrarla dall’acqua. I velieri sono piuttosto pesanti e i bordi della fontana abbastanza alti. Finita la regata, prima di ripartire alla scoperta del quartiere, potete fare merenda in uno dei chioschi del parco oppure andare al museo dei Lussemburgo che offre sempre piacevolissime mostre di arte e fotografia.
… e un’avvertenza
Una piccola avvertenza per tutti coloro che amano portare i propri amici a quattro zampe in viaggio: in molti i parchi parigini i cani non sono ammessi e anche al Lussemburgo ci sono forti limitazioni. Si può entrare solo da un cancello ed è necessario rimanere su alcuni viali. La zona della fontana, a loro, è interdetta. Trasgredire non è consigliato: gentili ma irremovibili poliziotti (le guardie del Senato) verranno a chiedervi di andarvene.