Che cosa ci farà mai un bue con gli occhiali affrescato sulla facciata di un bel palazzo viennese? Questa volta la Storia fa i conti con la vita quotidiana di chi abitò Vienna durante la Controriforma.
Di certo un bue con gli occhiali non si vede molto spesso e dunque questo dipinto mi ha incuriosita… Ero appena uscita da quella meraviglia che è la chiesa dei Gesuiti di Vienna, quando, passeggiando lungo la Bäckerstraße, mi sono soffermata a guardare le facciate di una delle zone più antiche della città. E proprio lì, al civico 12, ben nascosto sotto una finestra, mi è apparso questo affresco, decisamente più antico dell’intonaco che lo circonda.
Non ci sono dubbi sul fatto che, in origine, il dipinto dovesse essere più grande e rappresentare una scena più complessa, ma anche quel piccolo pezzo, messo in luce dopo gli ultimi restauri, è quantomeno singolare. Non solo perché il bue indossa gli occhiali, ma anche perché, procedendo ad un esame più attento, si intravede anche un cane (o forse un lupo?) alla sua sinistra e un oggetto fra di loro. In secondo piano si indovina una figura umana, della quale restano solamente le gambe, una veste rossa e lo scacciamosche che tiene nelle mani e un cartiglio, oramai illeggibile. Guardando bene si arriva ad intuire che sul capo del bue è posata una mosca e che lupo e bue sono intenti a giocare a Tric-Trac, un antesignano del backgammon, il che rende l’immagine ancora più difficile da decifrare.
La spiegazione che ne è stata data è però molto interessante perché testimonia un periodo difficilissimo della storia europea, cioè quell’epoca che va sotto il nome di Riforma protestante. E se i libri si occupano di solito dei grandi eventi, è bello ritrovare piccole tracce di quello che avveniva nella vita di tutti i giorni, quando nell’Europa centrale erano molti ad abbracciare la nuova religione. Di solito si legge della “cattolicissima” Austria che si erse a paladina del Papa, ma in realtà anche nella capitale furono non pochi quelli che fecero un pensiero al Luteranesimo.
Qual è dunque il nesso fra il bue occhialuto e la Riforma? Pare che la partita sia una metafora dello scontro fra i protestanti, rappresentati dal lupo, e i cattolici, il cui emblema è il bovino. Dietro di loro un pellicciaio, che rappresenta il potere civile che aspetta il risultato del match, pronto eventualmente a scacciare la mosca, cioè il clero cattolico. Ma il bue porta gli occhiali, simbolo di intelligenza ed accortezza. E, infatti, in Austria fu lui a vincere la disputa.