Sappiatelo sin d’ora: la mia passione vera si chiama Berlino. Non saprei nemmeno dire quante volte ci sono stata, quanti amici ci ho portato e quanti gruppi ho guidato. Per me è la città dell’anima, quella dove si può rivivere la Storia, non tanto quella che si studia sui libri, ma quella che ognuno di noi ricorda di aver visto in televisione e letto sui giornali. Non si tratta però di un museo a cielo aperto o di una metropoli ripiegata sul suo passato, ma di una città viva e pulsante, in continua evoluzione, seppure con notevoli contrasti.
Ed è per questo che oggi non voglio scrivere di monumenti, ma di ciliegi giapponesi: Berlino va vissuta, non visitata. Questa foto è stata scattata a maggio dello scorso anno, durante una passeggiata mattutina. Bighellonando per il quartiere di Prenzlauer Berg, una delle zone più alla moda in questi ultimi tempi, ho deciso di curiosare nella quotidianità della città che si svegliava.
Ho avuto subito modo di stupirmi: ecco quei bellissimi fiori sopra la mia testa. Non ho certo difficoltà a riconoscere che Berlino è una città verde, mi è meno facile immaginarla in piena fioritura, meno che mai se i fiori sono da immaginarsi sugli alberi. Lo ammetto: nonostante la giornata fosse piuttosto fredda, quel rosa mi ha messo di buon umore.
La seconda sorpresa è stata il silenzio. In realtà, ogni volta che cammino per le strade di Berlino non posso fare a meno di notare la tranquillità che vi regna ma non smetto mai di stupirmene. Avete presente il rumore delle nostre città alle 8 del mattino? Bene, provate a dimenticarlo per un attimo. Avrete una città in pace. Auto ce ne sono, certo, ma le statistiche ci dicono che i veicoli immatricolati per 3 milioni e mezzo di abitanti sono solo poco più di un milione. Qui ci si sposta a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta.
Non solo gli adulti, ma anche i bambini fanno così per andare a scuola. Infatti, quel mattino ho incontrato diversi scolari che camminavano sul marciapiede, soli o accompagnati da un genitore. Niente di insolito per Berlino. La mia sorpresa è arrivata quando, arrivata nei pressi di un incrocio, ho visto due bimbe, vestite con la tipica pettorina gialla di chi regola il traffico, intente a far attraversare i loro compagni. La strada era piccola e tranquilla è vero, ma credo sia un modo veramente semplice e pratico per allenare i più piccoli al rispetto delle regole, al vivere civile e, soprattutto, all’idea di far parte di una comunità.
Questa per me è Berlino. Non solo storia e monumenti, ma anche la bellezza di viverci ogni giorno.
Se volete leggere un bellissimo romanzo ambientato a Berlino, affidatevi ai consigli letterari della mia amica Meg:
http://www.ilibridimeg.it/2018/01/23/doris-la-ragazza-misto-seta/
Perché per viaggiare basta aprire un buon libro!