Visitare la Library of Congress è una delle esperienze più belle che si possano vivere nella capitale degli Stati Uniti. Paradiso per gli amanti della lettura, è un luogo di un fascino assoluto.
Quando gli Stati Uniti cominciarono a dotarsi di un apparato istituzionale e burocratico compiuto, bisognò innanzitutto rifarsi a un modello. La politica prese come esempio lo stile classico e i suoi stilemi, la cultura si riferì in genere al Rinascimento. Ecco perché, entrati nella Library of Congress, nonostante la sua sontuosità gli italiani riescono a sentirsi vagamente a casa. I colori sono quelli del Belpaese, visto che i marmi che decorano gran parte delle sale hanno solcato il mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico per giungere fino a Washington, e l’architettura vuole essere un omaggio alla nostra cultura.
Ci sono visite guidate gratuite a cui si può partecipare, ma è ammesso anche curiosare liberamente in alcune sale. Entrati nell’androne principale, si può salire al primo piano grazie a una sontuosa scalinata, che conduce sino a due teche, dove sono conservate la Bibbia Gigante di Magonza e la Bibbia di Gutenberg. Benché entrambe provengano dalla stessa città tedesca, recano in sé la storia dell’editoria: la prima, infatti, è manoscritta, mentre la seconda è uno dei memorabili esemplari di quello che fu il primo libro ad essere stampato con la tecnica dei caratteri mobili.
Già questo varrebbe la visita, ma salendo al secondo piano arriva la sorpresa. Per ovvie ragioni non è consentito entrare senza specifico permesso nella sala di lettura principale, ma una grande vetrata ne consente almeno la visione dall’alto. 236 banchi disposti in cerchi concentrici sono a disposizione dei ricercatori e sono sovrastati da una cupola alta 49 metri. La sala è riccamente decorata con marmi, dipinti e sculture: la volta rappresenta le nazioni che hanno contribuito allo sviluppo della cultura occidentale, le vetrate gli Stati allora facenti parte della Confederazione, le statue i rappresentanti di alcune discipline artistiche, scientifiche ed economiche.
Guardando attraverso gli archi della sala principale si vedono zone di lettura più piccole e alcuni scaffali colmi di libri. Evidentemente questi ultimi sono una minima parte di quelli presenti nell’intera biblioteca, visto che si stima che la collezione comprenda oltre 150 milioni di pezzi. Non solo libri, ma anche mappe, registrazioni audio e video, spartiti, manoscritti. Peraltro, un attento lavoro di digitalizzazione ha reso possibile anche la consultazione on-line, anche se l’accesso a un raro volume potrebbe essere una buona scusa per fare un viaggio a Washington.
Decisamente la Library of Congress di strada ne ha fatta parecchia. Basti pensare che, alla sua fondazione nel 1800, il patrimonio della biblioteca offriva 740 libri e 3 mappe. A causa delle truppe inglesi, che nel 1814 distrussero con un incendio il primitivo edificio, nessuno di questi esemplari si è salvato. Ma già l’anno successivo Thomas Jefferson vendette al Congresso la sua collezione privata, che contava ben 6487 libri. Da allora le acquisizioni sono state costanti, anche in virtù del fatto che la biblioteca, che all’inizio doveva servire esclusivamente alle esigenze del parlamento, si trasformò in un tempio del sapere per la nazione intera. E tuttora è così, visto che bastano pochi minuti, una fototessera e un documento per accedere alla consultazione.
Se volete continuare a curiosare nella Library of Congress, questo è il link al sito ufficiale: https://www.loc.gov/discover/
2 commenti
Molto interessante, grazie!
Se possono interessare, qui ci sono un po’ di foto della Library of Congress, che ho fatto l’anno scorso.
https://flic.kr/s/aHsmjvvgEf
Grazie Andrea! Le foto sono molto belle e rendono benissimo l’idea della meraviglia che la Library custodisce. Buoni viaggi 🙂