Certo non sarà alta e moderna con il London Eye, ma la ruota panoramica del Prater ha un fascino che non teme rivali. Quindi, se siete a Vienna, non sottovalutate la possibilità di fare un giro. Ne vale la pena!
Lo skyline di ogni città ha qualcosa di speciale: pensate al profilo della cupola di San Pietro o alla Tour Eiffel. Potremmo immaginare Roma o Parigi senza di loro? Probabilmente no. A Vienna l’orizzonte è piuttosto regolare, fatta eccezione per la guglia del duomo di Santo Stefano e per la Torre della televisione (ufficialmente chiamata Donauturm). D’altra parte, in Europa di pinnacoli gotici se ne trovano almeno una dozzina e di torri in cemento armato ce ne sono di più particolari (vedi quella di Berlino). Ma, a guardar bene, Vienna ha ancora un asso nella manica: la ruota panoramica del Prater, che, non a caso, è rappresentata su molti gadget e souvenir.
Io l’ho guardata con disinteresse per molti anni. Poi, complici una bella giornata di sole e una vacanza ben riuscita, mi sono lasciata convincere e ci sono salita. Ne sono scesa con due certezze. La prima è che, quasi ovunque, se c’è una ruota panoramica, vale la pena di farci un giro. La seconda è che un viaggio a Vienna non può dirsi compiuto senza aver omaggiato la Riesenrad (ché così si dice in tedesco).
Cento anni e non sentirli…
La ruota panoramica del Prater ha dalla sua oltre cento anni di storia. Correva l’anno 1897 e per celebrare degnamente il giubileo d’oro dell’imperatore Francesco Giuseppe, si decise per qualcosa di altamente spettacolare. Con i suoi 60,96 metri d’altezza, non solo doveva essere un vanto della tecnica, ma doveva dare lustro al primo parco di divertimento mai aperto nel mondo, il Prater, appunto. Antica zona di caccia ad uso esclusivo dei sovrani, nel 1766 il parco era stato aperto ai comuni mortali da Giuseppe II. Sin da subito, complice la sua felice posizione a pochi passi dal Danubio, l’enorme area verde divenne un luogo amato dai viennesi, che qui potevano passeggiare indisturbati o sorseggiare un buon caffè. E, in occasioni speciali, alla sera venivano organizzati spettacoli pirotecnici, concerti e feste.
Nel 1873, Vienna ospitò l’Esposizione mondiale e indovinate dove la si organizzò? Al Prater, naturalmente. Un ampio spazio pianeggiante e libero, non lontano dal centro, ma abbastanza discosto per non disturbare l’Imperatore e la sua corte. Si capisce, dunque, per qual motivo, nel 1895, si decise di dedicare una zona del parco alle giostre e al divertimento… luogo ameno e amato dal popolo più dell’angusta città vecchia.
Ma torniamo alla nostra ruota… avete letto bene quant’è alta? Non 60 metri, ma nemmeno 61… sapete perché? Perché il progettista era inglese e ragionava… in piedi. Non nel senso che, come Aristotele, filosofeggiava camminando. Semplicemente il sistema metrico decimale non era il suo forte e tutte le misure furono calcolate secondo il sistema inglese. Quindi la ruota è alta 200 piedi. Walter Basset Basset (questo il nome dell’ingegnere) alla costruzione del marchingegno doveva tenere parecchio, al punto di emettere in proprio delle azioni per poter portare a termine i lavori. L’inaugurazione avvenne il 3 luglio 1897 e, a onor del vero, il prezzo per una corsa non era molto abbordabile: 8 Fiorini, cioè poco meno di un terzo dello stipendio di un impiegato.
In origine, la ruota panoramica del Prater aveva 30 vagoni. Fatti di legno, con sei finestre, erano abbastanza spartani, ma consentivano una vista magnifica sulla città e sul Wiener Wald. Di traversie ruota e vagoni devono averne subite parecchie, tanto che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale ne rimaneva un misero scheletro in metallo. Ma, nonostante la crisi economica, i viennesi rivolevano il loro simbolo e già nel 1949 la giostra tornò a lavorare a pieno regime, sebbene dimezzata. Si decise infatti di rimontare solamente 15 delle 30 carrozze, lasciando le altre a terra, a formare un curioso museo. Non temete: le cabine che ancora viaggiano sono state restaurate con amore e sapienza. Cigolano un pochino, ma sono sicure.
E oggi?
E oggi la ruota del Prater è ancora lì, bella e placida come sempre. Superata la pandemia, nel 2022 è stata dotata di una nuova specialissima carrozza, che consente ai più coraggiosi di godersi il panorama da una cabina senza pareti, senza tetto e con pavimento di vetro. Il prezzo? 89,00 Euro, imbragatura compresa. Se però vi accontentate di un giro “classico”, la tariffa è molto più abbordabile: 14,50 Euro per gli adulti, 6,50 Euro per i ragazzi fino a 14 anni. Per non menzionare le offerte per le famiglie.
Toccare il cielo con un dito
Oramai, per toccare il cielo abbiamo a disposizione tecnologie ben più sofisticate di una ruota panoramica… però provate per un secondo a fare un salto indietro nel tempo, quando, per bene che andasse, si poteva salire a piedi su un’altura e da lì ammirare il panorama. Salire su una ruota panoramica doveva essere un’esperienza elettrizzante! Senza scarpinare, il mondo si mostrava agli occhi degli spettatori e mutava continuamente di prospettiva. Perché, secondo me, la bellezza di farci un giro è proprio quella: salendo, si sovrastano i tetti, si comincia ad osservare la città, al culmine la vista è grandiosa; infine, si ridiscende per apprezzare meglio qualche dettaglio. E poi di nuovo, perché, per ogni biglietto, si fanno due giri completi. E il secondo, credetemi, è ancora più spettacolare del primo.
Perché? Perché per qualche istante potrete dialogare con Vienna, rendervi conto di quanto sia vasta e verde, potrete riconoscere i monumenti e i palazzi, potrete farvi venire in mente qualche gita lungo il Danubio. La Karlskirche, il duomo, il parco di Schönbrunn… Oppure potete non pensare a nulla, perdervi nelle immagini che mutano di continuo e lasciarvi cullare dal dondolio della cabina. Anche a star fermi, sembra quasi di ballare un walzer viennese…