Quando io e Daniela andiamo in esplorazione di una città, adoriamo camminare (qualche volta persino troppo!). Spesso le nostre peregrinazioni sono guidate dal desiderio di esplorare una zona a noi ancora sconosciuta, altre volte a guidare i nostri passi è semplicemente la curiosità… Oggi a ispirarci è l’aria frizzante di New York, perfetta per una camminata…. E allora, direzione High Line!
Che cos’è la High Line?
Ma che cos’è esattamente la High Line? Si tratta di un percorso sopraelevato, paradiso per sportivi e flâneurs che si estende per 2,33 km lungo la sezione meridionale in disuso di una vecchia ferrovia, la West Side Line, parte della più ampia New York Central Railroad. Nel 1847, la città di New York autorizza la costruzione di binari ferroviari lungo la decima e l’undicesima Avenue, sul lato ovest di Manhattan. I binari a livello strada sono fondamentali per trasportare carbone, latticini, carne… C’è solo un problema: gli incidenti sui binari sono all’ordine del giorno! Nel tentativo di aumentare la sicurezza, la ferrovia assume i “cowboy del West Side”, uomini a cavallo che sventolano bandiere davanti ai treni. Veri e propri cowboy cittadini.
La situazione, però, non migliora: si verificano così tanti incidenti mortali tra i treni merci e l’altro traffico che questa zona viene soprannominata “Death Avenue”. Se ne contano, intorno al 1910, più di 500. I cowboy metropolitani non bastano ma trovare una soluzione alternativa non sembra così semplice. Nel 1929 la città, lo stato e la New York Central concordarono il West Side Improvement Project, concepito da Robert Moses. 13 miglia (21 km) di ferrovia sopraelevata che andrà a eliminare 105 attraversamenti ferroviari a livello stradale! Un totale ripensamento della zona, non solo del trasporto ferroviario.
Il progetto è straordinariamente ambizioso (e costoso). Ci vogliono anni per vederlo in funzione: la prima tratta di sopraelevata viene inaugurata il 29 giugno 1934. I lavori proseguono anche negli anni successivi ma la crescita dell’autotrasporto interstatale durante gli anni ’50 porta rapidamente a un calo del traffico ferroviario in tutto gli Stati Uniti. La linea viene progressivamente abbandonata e, in parte, demolita. Nel 1978 il viadotto High Line viene utilizzato per consegnare solo due carichi di merci a settimana. Impensabile continuare a mantenerlo.
Dalla chiusura ad una nuova vita
Nel 1980 il viadotto viene chiuso e abbandonato. Anche le zone circostanti, nel frattempo, si trasformano: sempre meno industrie e sempre più appartamenti di abitazione. È tutto finito, quindi? Niente più cow boy e High Line? Fortunatamente no. Nel 1999 i residenti della zona costituiscono un’associazione, la Friends of High Line, in opposizione all’ipotesi di abbattimento dell’infrastruttura. Propongono, invece, la sua riqualificazione in parco urbano. Il progetto della promenade verde, realizzato dagli architetti Diller Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, deve aspettare fino al 2002 per l’approvazione e fino al 2006 per l’inizio dei lavori.
La riqualificazione ha bisogno di tempo: la prima sezione tra Gansevoort Street e la 20ª strada, è stata aperta al pubblico nel giugno 2009; un secondo troncone fino alla 30ª strada è stato successivamente aperto nel 2011…. Solo nel 2019 ha aperto al pubblico “The Spur”(cioè lo sperone, derivante dalla forma delle rotaie, che in questa zona formano un semicerchio), che ha riqualificato l’ultimo tratto della ferrovia originale. Questo tratto si estende a est lungo la 30th Street e termina sopra la 10th Avenue con uno spazio con ampia visuale sopraelevata nonché periodiche installazioni d’arte moderna.
Il successo del progetto ormai è una certezza. L’idea di base è stata vincente: ripensare uno spazio urbano abbandonato e ridisegnarlo come un “sistema vivente” attingendo da molteplici discipline che includono l’architettura del paesaggio, la progettazione urbana e l’ecologia. L’High Line è ispirata dalla Coulée verte parigina (meravigliosa passeggiata primaverile), ma ha qualcosa ‘in più’.
Il fascino della street art
Poco importa che sia dicembre e che non brilli il sole, il viadotto oggi è comunque gettonatissimo. Famiglie, turisti, qualche volenteroso runner, qui c’è spazio per tutti. La prima cosa che mi colpisce è la mancanza del rumore del traffico. Le auto si percepiscono solo in lontananza. Data la stagione, a farla da padrona non è la vegetazione ma i murales e le opere di street art che colorano tutti i dintorni. Credo che impiegheremo più tempo del previsto ad arrivare al Chelsea Market (nostra destinazione finale): continuiamo a fermarci per scattare fotografie! Poco importa, il turismo ‘lento’ è il mio preferito.
E poi, questo ci dà l’opportunità di osservare le persone che ci circondano: tutto il mondo sembra essersi radunato su questo viadotto. D’altra parte, l’essere città del mondo è uno dei grandi punti di forza della Grande Mela. Qualche turista più ‘sprovveduto’ allunga un po’ di cibo a uno dei tanti scoiattoli che popolano la città… mossa incauta! I simpatici animaletti, abituatissimi a non temere la presenza umana, accorrono affamati! Liberarsene non è operazione facilissima! Questo posto è sempre un incanto… peccato che siamo arrivate alla nostra meta, il Chelsea Market.
Dimenticavo qualche consiglio utile…
La High Line è gratuita ed aperta tutti i giorni, dalle 7.00 alle 19.00 in inverno. In primavera ed autunno l’orario viene esteso fino alle 22.00 e in estate fino alle 23.00.
Raggiungere il parco è semplice. Diverse linee della metro fermano nei pressi. Ad esempio, a nord potete potete partire dalla fermata di Hudson Yards, sulla 34esima. A sud, invece, potete partire dalla 14th Street, dove fermano diverse linee della metro. Ci sono una dozzina di ingressi e altri sono in costruzione ma state tranquilli, non avrete alcuna difficoltà a trovare indicazioni. Buona passeggiata!