Chissà perché, ogni anno, c’è un periodo in cui, quasi quotidianamente, i ritardi e le cancellazione ferroviarie paralizzano la Penisola. Forse è una congiuntura astrale o, molto più probabile, è il risultato di decenni di incuria. Come che sia, non dimenticate una regola fondamentale del viaggiare: a treno in ritardo corrisponde rimborso!
Partiamo da un dato di fatto: viaggiare in treno è una gran comodità. Non si perde tempo con il check-in e l’imbarco dei bagagli, non servono navette o taxi per raggiungere il centro città, a bordo ci si può alzare e fare due passi con più facilità di quanto non avvenga in aereo… Credo ve ne siano anche altri, ma qui vorrei parlarvi, invece, di un grande problema che periodicamente affligge molti viaggiatori: il treno in ritardo. Una questione annosa, per la quale io, purtroppo, non ho soluzione. Posso però almeno offrirvi un “premio di consolazione”, ovvero spiegarvi in quali casi ottenere un rimborso (e come fare).
Treno in ritardo? Una legge europea
Qualunque sia il vettore, le regole sono le stesse. Ogni compagnia può aggiungere compensazioni non previste dalla legge, ma, ed è facile intuirlo, nessuno può disattendere le norme contenute nel regolamento (ce) n. 1371/2007, poi ricomprese nel regolamento (ue) n. 782/2021. E quando scrivo “nessuno” intendo dire che, essendo un regolamento comunitario, i diritti dei viaggiatori sono gli stessi in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Oggi mi focalizzerò sulle procedure da applicare in Italia, ma, credetemi, la situazione è analoga in tutti gli altri Stati aderenti. Quindi, una volta imparati i parametri dei ritardi, potete reclamare le vostre compensazioni là dove vi troverete (sebbene in ritardo).
E, tanto per farvi risparmiare tempo, vi svelo subito quali sono i casi in cui non avrete diritto ad alcun rimborso:
- se il biglietto è costato meno di 4,00 Euro;
- se il ritardo è inferiore a 60 minuti;
- se, al momento dell’acquisto, siete stati informati del ritardo e voi avete voluto acquistare lo stesso il titolo di viaggio;
- se il ritardo è dovuto a cause esterne alla sfera di controllo del vettore (per esempio, condizioni meteorologiche estreme, gravi calamità naturali, gravi crisi sanitarie).
Obiezione al primo punto: esistono ancora tariffe extraurbane che costino così poco? Probabilmente no, ma leggete l’anno di entrata in vigore del primo regolamento (ma non protestiamo troppo, ché il mancato adeguamento nel 2021 va a nostro vantaggio).
Obiezione al terzo punto: e come dimostriamo di non essere stato informati? Non si può, ovviamente. Quindi il consiglio è quello di controllare il tabellone delle partenze. Se il ritardo è già indicato, mettetevi l’animo in pace. Se di ritardi non si fa menzione, fate una foto col cellulare che non si sa mai… Però, di fatto, se acquistate un biglietto last-minute, ottenere un rimborso è abbastanza difficile.
I rimborsi
E ora veniamo ai ricchi premi! Per ritardi fra 60 e 119 minuti, avrete diritto a ben il 25% del prezzo del biglietto. Da 120 minuti in poi, vi vedrete rifondere del 50% del biglietto. Potrete (a scelta vostra) ottenere un buono oppure farvi riaccreditare la somma sulla carta di pagamento utilizzata (nel caso abbiate pagato in contanti allo sportello, potrete riavere il danaro cash).
Attenzione! Queste regole valgono per tutti i convogli ferroviari, indipendentemente dalla classe e del tipo di servizio (valgono cioè sia per l’alta velocità che per i treni regionali). Poi, come accennato, le compagnie possono elargire più compensazioni di quelle previste dalla legge. Ad esempio, Trenitalia riconosce, ai soli viaggiatori delle Frecce, un bonus del 25% (e non riaccredito) già nel caso di un ritardo superiore ai 30 minuti. Naturalmente, onde evitare la bancarotta, non lo garantirebbe mai ai poveri pendolari costretti a subire quotidianamente analogo ritardo sui treni regionali. Italo, invece, si attiene alle norme previste dalla legge.
Come si chiede un rimborso?
Per richiedere il rimborso a causa del treno in ritardo, ci sono diverse modalità, che vanno dall’inoltro della domanda attraverso la app del vettore fino alla cara vecchia coda allo sportello della biglietteria. Il modo più pratico è, secondo me, la versione on-line, a meno che non abbiate acquistato il biglietto in stazione (e fra qualche riga vi spiego perché). Visto che lo smartphone lo abbiamo sempre fra le mani, basta digitare sul motore di ricerca “rimborso treno in ritardo” seguito dal nome del vettore e verrete indirizzati alla pagina da cui procedere.
Un tempo era necessario che il capotreno (o altro incaricato) attestasse il ritardo direttamente sul titolo di viaggio. Ora, grazie all’informatizzazione dei sistemi e a causa del fatto che autografare lo schermo del telefono potrebbe essere poco consono, questa procedura è quasi sempre disattesa (e nemmeno la si trova più nelle istruzioni da seguire per il rimborso).
Se avete acquistato il biglietto allo sportello, è meglio sacrificare un po’ di tempo e recarsi in biglietteria. Questo perché la procedura di rimborso è un pochino più elaborata (bisogna inviare il titolo di viaggio in originale ad apposito indirizzo) e avere di fronte un interlocutore che sappia che cosa fare potrebbe essere di grande aiuto. Mi raccomando, prima di consegnare il tagliando, fatene una fotocopia (o almeno una foto).
Per inoltrare la domanda, avete ben 12 mesi a disposizione. Di solito, il bonus erogato ha la stessa validità, ovvero un anno. Attenzione al fatto che il bonus non può essere convertito in contanti e non dà diritto a resto (quindi pensate bene a come usarlo prima di attivarlo). Ricordatevi anche che i bonus sono nominativi (così come i posti sui treni a lunga percorrenza), quindi è meglio non regalarli.
Devo partire per forza?
E’ una domanda meno stupida di quel che si pensi… E’ scontato che nessuno vi farà salire con la forza sul treno in ritardo, ma rinunciando al viaggio si rinuncia a qualsiasi rimborso? No, anzi. Il regolamento stabilisce che se è ragionevole aspettarsi un ritardo che superi i 60 minuti, un passeggero può rinunciare al viaggio e chiedere l’intero rimborso del biglietto. Oppure, può seguire un itinerario di viaggio alternativo, a condizioni simili. Anche in questo caso, bisogna rivolgersi agli addetti della stazione, che di solito sono molto gentili e preparati.
Tutto chiaro? Spero di sì e spero (soprattutto) che nessun ritardo riesca a rovinarvi quel piacere immenso che è viaggiare!